Tecniche di vendita porta a porta: scopri qui i trucchi del mestiere

tecniche di vendita porta a porta

Con la crisi sempre più pressante, si sono riversati nella vendita porta a porta decine di migliaia di disperati, in cerca di una qualche forma di guadagno. Questo ha comportato un aumento vertiginoso della concorrenza e, oggi più che mai, è diventato di fondamentale importanza conoscere le giuste tecniche di vendita porta a porta.

Bussare alla porta delle persone, per vendere qualcosa non è un mestiere facile, per via dei tanti  “NO” ricevuti, che ti smantellano il morale e ti azzerano l’autostima. Quindi, solo chi è veramente preparato ad affrontare nel modo corretto la professione, riesce a vendere e a non farsi annientare.

Infatti, vendere porta parta è molto diverso rispetto, ad esempio, alle tecniche di vendita in negozio, in quanto non sei tu che vai dal cliente, ma è la persona interessata al quel prodotto a venire da te.

Molte persone praticano vendite in modo scorretto, o rifilano vere e proprie truffe. Proprio per questo motivo, il mercato è notevolmente peggiorato. Infatti, la gente è molto scettica e prevenuta e pensa per tutta la trattativa che stai per rifilargli un bidone.

Ultimamente, come ti ho già accennato, la situazione si è drasticamente aggravata a causa di tante persone che non sanno vendere. Infatti, questi cattivi venditori rompono le scatole a tutte le ore, passano di casa in casa come delle cavallette e irritano i potenziali clienti contattati, con la convinzione (illusoria) che le loro patetiche tecniche di vendita porta a porta funzioneranno.

Se fai questo mestiere, ti sarà capitato di sentirti rispondere frasi come queste: “non mi interessa niente e non voglio risparmiare”. Ti sembrerà scioccante, ma è un comportamento comprensibile.

Le persone ormai mandano i venditori “a quel paese”, perché tartassate continuamente da nuove offerte di gestori del servizio di luce e gas. In questo modo, anche se la proposta potrebbe essere interessante, i potenziali clienti sono sicuri di non sbagliare e tutelano i propri intereressi per evitare di commettere errori.

Questi pseudo consulenti dell’energia, e tutti quei venditori porta a porta che rifilano prodotti o cambi tariffari (spesso spacciandosi per dipendenti di un’azienda importante mentendo in modo spudorato), basano la loro strategia di vendita su due elementi:

  1. L’effetto sorpresa. In pratica, confidano sul fatto che il potenziale cliente non sa che sta per entrare all’interno di una negoziazione, e quindi non è preparato psicologicamente a controbattere. Inoltre, queste persone girano apposta in orari in cui sono presenti in casa casalinghe e anziani soli (di solito dalle 10:00 del mattino fino alle 15:00 del pomeriggio), i quali non sono in grado di portare avanti una trattativa in modo efficace. Spesso i venditori sono in due, in genere un uomo e una donna, in modo da parlare di continuo dandosi il cambio per riprendere fiato, bombardando di parole l’interlocutore che non sa cosa rispondere.
  2. La mancanza d’ informazioni. Nella gran parte dei casi, il cliente non si aspetta di affrontare un colloquio per una trattatativa, e non ha quindi informazioni approfondite del servizio o prodotto offerto prima dell’incontro, per cui deve credere al venditore sulla parola. A questo punto della conversazione, arriva il sermone sui risparmi mirabolanti del nuovo piano tariffario. “Per favore, mi può prendere la bolletta, che così controlliamo il suo attuale piano tariffario?”. Si copia il numero del contratto, una firmetta per “dargli il preventivo”, e voilà, il cliente è passato al nuovo gestore a sua insaputa.

In definitiva, usare delle tecniche di vendita porta a porta corrette e affidabili, che permettono di emergere dalla massa di venditori che rovinano il mercato per incompetenza, impreparazione e, a volte, per disonestà, sono obbligatorie. Allora, qual è il modo giusto di operare?

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  • Dove andare. In genere, molti team leader consigliano di andare in un quartiere o in un paese e bussare a tutte le porte. Appena si trova una persona che risponde, si recita un copione già scritto, che dovrebbe aprire magicamente la porta. E’ vero che questo è un metodo, ma i risultati che otterrai saranno un tantino scarsi. Quello che ti consiglio, è il metodo spiegato nell’articolo sulle tecniche di vendita diretta. In pratica, per svolgere con profitto la fase del “dove andare”, devi seguire queste 5 operazioni:
  1. Identifica la zona dove vorresti andare. Evita quei posti che non sono in target con i tuoi prodotti. Se vendi tosaerba, magari non è il caso di andare in un quartiere di condomini, mentre se vendi fioriere per balconi, sarebbe il caso di evitare la zona con le villette.
  2. Cerca di capire a chi è rivolta la tua offerta. Se devi vendere abbonamenti per pay-tv, è meglio evitare i quartieri degradati della città. Difficile che famiglie con l’acqua alla gola spendano dai 30 agli 80 euro al mese, per vedere la TV. Ci sono senz’altro persone, che usano servizi come Sky (o internet in fibra ottica) che vivono in quartieri poveri, ma avrai scarse possibilità di vendere a loro questo servizio. Magari nel quartiere giusto riesci a vendere un abbonamento ogni 50 tentativi, mentre in un’altra zona la percentuale scende di parecchio. Ovvio che, se devi vendere un prodotto o servizio che si adatta a fasce di mercato basse (ad esempio, un sistema per tinteggiarsi da solo la casa per non pagare l’imbianchino), allora il discorso si capovolge. Per selezionare le zone migliori, puoi usare Google Maps o Google Earth ma, il metodo migliore, è dare un’occhiata di persona con un giro preliminare in macchina.Tieni presente che, anche in quartieri dormitorio o periferici, ci sono spesso delle strade sfruttabili. Infatti, tieni in considerazione anche quelle persone che sono nate e vivono in quel quartiere, ma che hanno un reddito molto più alto della media. Il target a cui ti riferisci magari è laureato e ha un buon posto di lavoro, oppure gestisce un’attività commerciale nella zona. Come fai a capire dove vivono queste persone più agiate? Te ne accorgi subito perché, in un quartiere di palazzine stile “casermoni”, alcuni alloggiano in una zona con villette a schiera o ville singole e magari girano anche con auto più costose. Quindi farti un giro in macchina ti permette di riconoscere queste zone meno battute e più interessanti, magari snobbate da altri venditori, specie se hai l’occhio allenato.
  3. Preparati dei volantini o dei dépliant. Sarebbe meglio se questo materiale cartaceo ti venisse fornito dalla stessa azienda per cui lavori, ma puoi anche stampartelo da solo. Distribuisci questi volantini in tutte le cassette delle lettere, segnandoti in un quaderno l’indirizzo e il nome di quelli a cui hai lasciato il materiale informativo.
  4. Il materiale informativo deve preannunciare, senza approfondire, di cosa si tratta. Magari fai capire che è un’offerta molto vantaggiosa, non specificare mai quanto, e che nei giorni successivi passerà un incaricato per discutere la promozione. Punta sui reali vantaggi della tua offerta, perché il cliente avrà il tempo di informarsi meglio, e quindi non puoi vendergli prodotti o servizi totalmente fuori mercato o con una scarsa reputazione. Se il materiale è studiato bene, magari potresti investire dei soldi per migliorare il contenuto dal punto di vista del copywriting (se quest’ultima parola ti sembra arabo, allora dai un’occhiata a questo interessante articolo sul copywriting). Farà spesso colpo, e quasi sicuramente nascerà un dibattito in famiglia.
  5. Puoi andare a trovare il potenziale cliente dopo al massimo una settimana. Non fargli visita prima dei 3 giorni, perché sembri ansioso, ma evita anche di andarci dopo una settimana, perché la gente si scorda facilmente. Non tutti ti apriranno la porta, ma sicuramente almeno la metà di loro sa di che cosa stai parlando. Inoltre, perdi quell’alone di rompiscatole, tipico di chi suona alla porta alle 15:00 in estate, in quanto ti stanno mentalmente aspettando. Ovvio che molte persone ti diranno che non gli interessa ed è inutile insistere ma altri, se il materiale è fatto bene, ne vorranno sapere di più. Te l’ho già segnalato ma te lo ripeto di nuovo, perché è molto importante: non andare dalla gente in orari inopportuni! Se devi vendere un contratto pay-TV, bussa alla porta quando c’è il padre di famiglia, che in genere ha l’ultima parola per acquistare questo tipo di servizi. In questo modo eviti la classica obiezione, quando la moglie ti dice che ne vuole parlare col marito. Certo, che se vendi lingerie femminile meglio andare di mattina, in quanto le mogli spesso comprano all’insaputa del marito.
  • Approccio: ricorda che hai solo un’ occasione per fare una buona prima impressione! Cerca di avere un aspetto curato e proponiti rilassato e sorridente. Tieni la cartella, o il materiale da esporre, in modo ordinato. A questo punto bussa alla porta o suona il campanello, saluta con voce chiara e forte e presentati dicendo chi sei. Recita la frase che hai preparato, cioè che devi ricordare al cliente la storia del materiale informativo: “Sono Carlo Rossi, l’altro giorno la mia azienda le ha mandato un prospetto informativo”. A questo punto qualcuno si convince ad aprire. E’ fondamentale presentarti con il tuo nome e cognome, e per conto di chi stai lavorando, con voce decisa e sicura. Recita una seconda frase, per il proverbiale piede nella porta. Se passi questo secondo scoglio, il resto della trattativa è in discesa. Ricordati di guardare negli occhi il tuo interlocutore!
  • Sondaggio. A questo punto, fai quanto detto nell’articolo delle tecniche di vendita. Poni domande, attendi le risposte e presta attenzione a quanto ti dicono. Segnati le cose importanti per il cliente, in modo da poter riutilizzare le informazioni. Dopo aver messo in evidenza i problemi, pensa alle soluzioni, che segnalerai al cliente, cercando di riutilizzare le sue stesse parole.
  • Referenze. Prima di piazzargli qualunque cosa, cioè prima di chiedere dei soldi o compilare un contratto, chiedi delle referenze. In questa fase, il cliente è più propenso a fornire delle referenze. Prima sembra un consiglio, poi sa di dover far uscire quattrini agli amici, e ha più timore a sbilanciarsi. La referenza non è un numero di telefono e basta. Questa prevede che il tuo interlocutore chiami il suo contatto, e che nei primi 2 minuti di conversazione, anche quasi immediatamente dopo il saluto, gli dica che ti ha conosciuto, e che gli hai proposto una bella cosa che potrebbe interessare anche lui. A questo punto il tuo interlocutore ti passa il telefono e tu prendi l’appuntamento chiedendo i recapiti. Le frasi come, “c’è una persona che potrebbe essere interessata”, oppure “guarda si chiama Mauro questo è il suo numero ma non dirgli che ti mando io”, non servono a niente e non sono delle referenze.
  • Conclusione. In questa fase arrivano le classiche obiezioni da superare. In genere, dipendono dal prodotto o servizio che vendi e sono sempre le solite. Ti devi preparare le risposte per ogni possibile obiezione. Fai presente tutti i metodi di pagamento e dove deve essere consegnata la merce. A questo punto, prendi il contratto e inviti il cliente a firmarlo.
  • Consolidamento. Dopo che il cliente ha comprato, congratulati con lui dell’acquisto e lasciagli il tuo biglietto da visita prima di congedarti.

Prima di concludere l’articolo, voglio darti delle informazioni che potrebbero cambiare la tua professione di venditore. Non commettere l’errore di legarti mani e piedi con una singola azienda per la vita. Potrebbero accadere tante cose per cui sei costretto a cambiare azienda, e magari rischi di ritrovarti dopo anni di lavori con un pugno di mosche in mano.

Quando ti presenti come venditore realizza i tuoi biglietti da visita, il materiale informativo da mettere nelle buche delle lettere, oppure lancia un blog o un account sui social network. Non ti presentare come l’addetto vendite dell’azienda XY.

Presentati invece come esperto della vendita in un particolare settore (servizi domestici, di articoli per arredamento, articoli per la cucina, eccetera). Questo ti permette senza dare scandalo di “cambiare casacca”, nel caso ce ne fosse bisogno, portandoti dietro i tuoi clienti.

Se invece ti leghi come un salame a una singola azienda e questa decide di buttarti fuori, per un calo di rendimento o per un cambio strategico, cosa dirai ai tuoi clienti? Che ti hanno buttato fuori? Che non sei più in grado di vendergli nulla?

Se invece cambi azienda e sei conosciuto come l’esperto del settore, puoi sempre dire che adesso per quel compito hai scoperto un’azienda più competitiva o professionale. Pertanto, anche se quelli che gli hai venduto prima sono prodotti eccellenti, ora c’è questa nuova azienda che è ancora meglio!

Farai la figura del venditore super-professionale, che cambia per interesse dei clienti e non perché è stato buttato fuori. Come vedi le tecniche di vendita porta a porta sono molto sofisticate, e non ci si può improvvisare venditori dall’oggi al domani senza un’adeguata professionalità.

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61 thoughts on “Tecniche di vendita porta a porta: scopri qui i trucchi del mestiere

  1. David Fontana

    […Come vedi le tecniche di vendita porta a porta sono molto sofisticate, e non ci si può improvvisare venditori dall’oggi al domani senza un’adeguata professionalità.]

    Aggiungerei “..e senza un’adeguata formazione…”

    Grazie Frank….questo articolo mi avrebbe fatto molto comodo oltre un anno fa quando ho iniziato a vendere porta a porta….improvvisando come se fossi stato un attore che si era dimenticato il copione….

    Buon Natale Fran “GURU” Merenda

  2. Venditore

    Ciao Frank.

    Ho trovato molto interessante nell’insieme i consigli che hai dato qui anche se non ho più a che fare con la vendita porta a porta da un po’ di anni.

    Data la mia personale esperienza però mi viene da pensare a quei venditori che, passati di qui ed entusiasti dell’idea, poi si devono scontrare con Team Leader, Direttori Commerciali e il (presunto) know-how delle aziende per cui lavorano e che, per il sacro dogma del “noi si fa così perché si è sempre fatto così”, alla fine non gli viene permesso di sperimentare cose diverse come quelle da te proposte.

    Arrivate qui, cos’altro consiglieresti a queste persone a parte cambiare azienda?

    Altra cosa che ho trovato interessante è quando dici (giustamente) al punto n. 2 di individuare il target e fai l’esempio della pay-tv.

    Quando avevo 21 anni e lavoravo in un Franchising B2C, vendevamo contemporaneamente 4 servizi di utility tra cui il noto Sky con visite completamente a freddo, senza appuntamenti e volantini. Quando andava male, me ne tornavo a casa con 2/3 ctr, invece quando mi sentivo più in forma e il capo magari mi lasciava in pace, arrivavo anche a 6/7 al giorno.

    Ebbene, era convinzione diffusa in azienda che si vendeva di più alle persone pezzenti (loro li chiamavano gli “Scoppiati”) ed effettivamente era così per la squadra.

    Io da Bastian contrario non mi facevo influenzare da questa frase, la mia autostima non me lo permetteva, se chiudevo una vendita per me il merito era tutto mio, punto. Infatti potevo vendere tranquillamente ovunque, ma dato che io tra tutti avevo la “parlantina”, spesso e volentieri mi spedivano nei quartieri più degradati e fatiscenti per portare via più firme possibili.

    Il risultato però è stato anche quello di dover far intervenire spesso la polizia per venire a salvarmi da situazioni spiacevoli che mi hanno un po’ subito, cosa che non è stata affatto divertente.

    I miei ex colleghi a differenza di me invece ci credevano a questa cosa, e ci fu un periodo in cui il Team leader fu costretto a mandarli a lavorare fino a 80km di distanza dalla nostra città pur di far fatturare il suo ufficio, perché gli aveva inculcato così bene nel cervello che quel ghetto di sfigati era la gallina dalle uova d’oro che nell’area di sua competenza non riuscivano più a fare risultato.

    Seguo il tuo blog da un po’ di mesi e sinceramente fino a prima di approdare qui avrei messo la mano sul fuoco che avrei consigliato a qualunque ragazzo/a alla sua prima esperienza di fare il porta a porta per farsi quantomeno il carattere e diventare un adulto più cazzuto.

    Oggi invece è diventata mia convinzione che devono studiare la vendita seriamente e prendersi le loro soddisfazioni, lasciando perdere questi gonzi che mandano la gente alla mattanza come è successo a me fino ad arrivare al punto di odiare e amare la vendita allo stesso tempo sentendomi un venditore fallito e l’ombra della persona che ero.

    Nel seguirti spero sempre che questa gentaglia ti legga, e piano piano a forza di condividere sta accadendo tant’è che qualcuno sta iniziando a farti il filo… e che ingoi il rospo perché il loro business fuffa per le ragioni che spieghi sempre in tutto il blog è destinato a fallire.

    Ps. grazie a te ho capito che quel carattere non me lo sono fatto col porta a porta ma che è sempre stato mio. Non devo nulla a nessuno.

    Rock ‘n’ Roll

  3. Piero

    Frank secondo la tua esperienza è meglio avere tanti clienti che pagano poco? O pochi clienti ma selezionati clienti che pagano tanto? Tu dammi la risposta e poi ti spiego il perchè di questa mia domanda

  4. Frank Merenda

    Ciao Francesca, sinceramente non so nemmeno cosa sia cardsapp quindi temo di no 🙂

  5. Frank Merenda

    Ciao Debora, è come dici tu.

    La vendita è un mestiere difficile e bisogna essere preparati per non incorrere in problemi e scarsi risultati.

    A presto 🙂

  6. Frank Merenda

    Ciao Piero, non c’è una risposta univoca a questa domanda.

    Diciamo che sarebbe meglio avere un numero clienti congruo a non farti perdere fatturato di colpo e che paghino molto bene.

    Se un singolo cliente incide per più del 3-4% del tuo fatturato, può essere un grosso problema.

    E’ chiaro però che se vendi yatch di lusso e magari hai 3 clienti massimo all’anno, il discorso cambia 😉

  7. Piero

    Ecco grazie 🙂 perchè purtroppo sai quando qualcuno (madre) ti consiglia stai con i prezzi bassi per avere i clienti,l’altro mi dice:ma cazzo fa tua madre,ha la mentalità operaia non si ragiona cosi! Chiaramante non sapendo chi seguire mi trovavo spiazzato!

  8. Frank Merenda

    Erodere i propri margini di guadagno non significa avere tanti clienti. E’ una scorciatoia sbagliata.

    Devi avere tanti clienti E tanto margine. Ad avere tanti clienti vendendo sottocosto la roba son capaci tutti, anche tua mamma che di business probabilmente non è espertissima 😉

  9. Piero

    Tranquillo 😉 puoi pure dire che è una “subumana” :D. Severo ma giusto!

  10. Valerio

    Lascia perdere che tu sei stato un fortunello nella vita,non parlo a livello economico,ma a livello sociale.Se tu vivessi la mia situazione ti cagheresti addosso nel giro di un nano secondo,ci molleresti piano piano perchè le problematiche sono molto ma molto più pressanti di quanto tu creda, quando ti trovi ad essere in una famiglia che non c’è dialogo,(premetto che son figlio unico) che tentano di viziarmi nel loro piccolo anche se io non voglio (questa è una delle cause che impediscono la mia vita),non esci con nessuno perchè sei odiato da tutti,sei sempre chiuso in casa,vuoi provare a muoverti a fare qualcosa però le pressione psicologiche son talmente forti che rischiano di portarti a depressione,tu non hai idea della merda che ho addosso tutti i giorni.Quando ti trovi TUTTI e non dico la maggior parte ma TUTTI contro di te,voglio vedere se resisti ancora per la pressione psicologica.Un conto tu dici, ho dalla mia parte persone che la pensano e altre che non la pensano come me e ok!Ma quando hai il mondo intero contro,fidati non è molto gratificante.E rischi di buttare via la cosa più preziosa,il tempo ma soprattutto LA VITA!

  11. Frank Merenda

    Ciao Valerio,

    io non lascio perdere un bel niente perché tu non sai nulla della mia vita.

    Io quando ero ragazzo prima ti prendevo a pugni in faccia e poi ti chiedevo “Hai dei problemi”, ho fatto 1000 lavori per mantenermi e a 19 anni litigavo così tanto con tutti e con i miei genitori che me ne sono andato di casa cambiando anche città pur di non vedere più nessuno.

    Non ho mai preso uno stipendio fisso in vita mia e a manco 20 anni già mi mantenevo da solo facendo il venditore (facevo l’agente immobiliare in quegli anni e vendere immobili quando non hai nemmeno la barba ti assicuro che non è facile per nulla).

    Ciò detto, questo blog è un luogo di crescita professionale. Se hai bisogno di supporto psicologico come mi pare evidente, rivolgiti a uno specialista.

  12. giuseppe

    Buon giorno
    Frank sono reduce da una collaborazione porta porta con l’olio Vezza
    promesso di darmi un zona di vendita e poi lasciati a casa.
    io non ho aveo ma fatto il porta a porta e il loro corso e’ stato di tre giorni
    poi tutti in campo a prender contatti e promuovere l’olio
    per poi rimanere di nuovo senza lavoro.
    Conosci l’azienda e il loro sistema di vendita?

  13. Frank Merenda

    Ciao Giuseppe, no non conosco l’azienda me così a orecchio la vendita di olio “porta a porta” nel 2014 mi sembra quantomeno surreale.

    Perdona la frannchezza, ma su qualunque portale tipo http://www.venditori.it trovi un sacco di annunci per vendere quello che ti pare di aziende anche molto rinomate.

    Cerca di non cacciarti più in situazioni del genere per il futuro.

  14. Ex agente

    Ciao Frank,io ho fatto per anni l’agente di commercio,quello vero,che visita i propri clienti e ne acquisisce di nuovi…poi,per mille traversie,mi son ritrovato a fare il “porta a porta”,non nelle case ma nel micro business(quindi negozi,piccole attività etc);ho notato che chi nasce col porta a porta,spesso,è una specie di invasato,convinto che il possibile cliente sia solo un fesso pronto per essere abbindolato dal lui/lei di turno che,ovviamente,è il migliore al mondo,per questo non mi sono trovato bene con questo genere di vendita.La mia è una personalissima opinione,ovvio,ma quelli del porta a porta sono tutto all’infuori che venditori.

  15. Frank Merenda

    Ciao,

    spesso data la carenza di formazione professionale, chi negli scorsi anni è nato come “venditore porta a porta” possiede molte delle caratteristiche da te descritte.

    Solo la “crisi” che spazzerà via queste figure e la nascita di una professionalità più profonda potranno “sistemare” col tempo questa situazione 😉

  16. Paolo

    Ciao Frank, sono procacciatore d’ affari per la telefonia mobile per aziende e devo dire che in questo momento c’è una risposta da parte degli imprenditori più negativa che positiva, anche se li fai risparmiare …e lo ammettono….mi chiedo se sono degli imbecilli o imprenditori distratti o paura del nuovo, oppure ne hanno ancora da buttare via !!!, per questo credo che la vendita oggi sia una scienza ed attuabile solo con la formazione e non c’è migliore script delle varie risposte dei clienti così.
    Ciao Frank i tuoi consigli sono sempre incisivi il resto sta a noi.

  17. Frank Merenda

    Ciao Paolo,

    continuare a proporre telefonia mobile con la politica del prezzo basso è un suicidio. Se fosse importante il prezzo basso, operatori come TIM che hanno i prezzi più cari di tutti non esisterebbero.

    E’ necessario differenziarsi per essere competitivi oggi. Il vecchio “mi dia la bolletta che le faccio un preventivo per risparmiare” è MORTO. E presto sarà morto chi continua a lavorare in questo modo.

    Buon lavoro e a presto.

  18. Valerio

    Però vedi, è facile parlare quando si ha ottenuto successo,specie nell’era del boom economico,dove anche un somaro che non sapeva nulla di impresa,riusciva a saper fare la grana.Leggo i tuoi post su facebook dove denigri gli “sfiduciati” che non cercano il lavoro,che sono degli sfigati (sei un demente) perchè tu non sai cosa stanno passando quei ragazzi li!Oppure hai detto in un post che la cosa più stupida che si possa pensare è che il successo è difficile da raggiungere.Tu parli solamente perchè lo HAI OTTENUTO e (come al solito quando uno arriva all’apice nella propria vita) si ha il brutto vizio di denigrare i più deboli della società,un po’ come a scuola quando il bullo se la prende con il più debole! Ecco tu sei uguale! E sicuramente nella maggior parte dei casi il successo non lo si ottiene in brevi tempi,quando si è vecchi forse si ottiene qualcosa!Difficilmente all’età di 20-30 anni uno può campare di rendita.Oppure hai detto che in Italia la gente dovrebbe imparare a vendere,le tue son tutte frasi indirette per portar gente al tuo corso e fargli spendere una miriade di soldi (almeno dillo chiaramente,faresti più bella figura).Poi ammesso e concesso che tutti facessero i venditori,non vendi per un mese cosa fai? Campi d’aria? Come mangi se non hai i soldi? Tu puoi rigirare le parole come vuoi (tipico del venditore) puoi far credere anche la merda è oro,ma la realtà è che tu sei nato già in un’era dove chiunque poteva far impresa,chiunque.Quindi adesso ti permetti di criticare chi non ce l’ha fatta ecc…

  19. Frank Merenda

    Valerio, io sono buono e caro, ma questo non è un forum per parlare dei massimi sistemi o sul senso della vita.

    Io non vado nei forum per vegetariani se mi piace mangiare la carne. Nè vado a mettere i manifesti di Maometto in chiesa durante la messa.

    Se non ti piace vendere, non ti interessa imparare, pensi di essere in un mondo schifoso senza opportunità va benissimo. Io non sono qui per convincerti del contrario.

    Scrivo per chi invece è nel mio target, cioè appassionati di vendita e di business che vogliono imparare.

    Non ho nessuna intenzione di convincerti di venire al mio corso, soprattutto perchè le tue convinzioni sono distanti da ciò che credo e in alcuni casi anche dalla realtà.

    Parli di me come se fossi uno che ha fatto impresa negli anni 60 e che “pontifica”.

    Venditore Vincente da ZERO e senza risorse economiche ma solo con la mia capoccia e un blog, è nato a Novembre 2012, non 40 anni fa.

    Te lo ripeto, solo con la mia forza di volontà, la mia capoccia e un blog gratuito.

    Poi se vuoi continuare a raccontarti la favola dell’Orso e delle 7 meringhe per giustificare perchè non ce la fai nella vita va benissimo.

    Io non voglio convincerti di nulla. Quindi va bene quello di cui sei convinto e stop.

    PS: Certo che voglio far venire la gente ai miei corsi, ma non la gente come te. Voglio far venire ai miei corsi la gente “in target”, cioè venditori in gamba decisi a migliorarsi ancora di più.

    Il mio target NON E’ “convincere disoccupati a darmi i loro ultimi risparmi per diventare ricchi”, quindi visto che la vedi così, almeno su questo ti chiedo di sforzarti nell’avere una visione più corretta di ciò che faccio.

    Vendo a gente già in gamba e cazzuta, che vuole diventare ancora più performante. Non prometto ricchezza ma solo di imparare a vendere meglio e i risultati mi danno pure ragione, così pour parler : http://frankmerenda.com/opinioni-su-frank-merenda/

  20. marco

    ciao giuseppe, lunedi ho un colloquio con olio vezza, sapresti darmi piu informazioni?e vero che ti fanno fare un corso cui sei retribuito?insomma hai qualche informazione in piu??
    grazie ciao

  21. marco luccarda

    Ciao Frank.bell articolo e blog interessante(per chi,come me fa il porta a porta da 17 anni)Ho un azienda ,dal 2006 che vende a domicilio prodotti per cani e gatti piccola ma seria ed in crescita. Cerco rivenditori che si vogliono cimentare in un mercato diverso dal solito ma in continua crescita.prima di pubblicare indirizzo mail e cel ti chiedo il permesso. Grazie

  22. Frank Merenda

    Marco non è il luogo adatto questo. Capisci bene che se lo permetto a te (sei il 10.000esimo che me lo chiede) il blog diventa dopo due giorni una sorta di “pozzo nero” di annunci di questo tipo.

    Ti consiglio invece di usare canali più adeguati, come venditori.it ecc.. 😉

  23. Mario Nucci

    Ciao Frank,
    bell’articolo complimenti!

    Ho una domanda per quanto riguarda il posizionamento come esperto in un settore e il relativo ‘cambiare casacca’.

    Se per esempio lavoro nel settore edile (e dico di essere esperto di quel settore) e poi per una cosa o per un’altra passo al settore telefonia, vale sempre la stessa regola? Cioè posso sempre dire di essere esperto anche in quel settore?

  24. Frank Merenda

    Ciao Mario, il punto non è “dire” di essere un esperto. Devi fare in modo che gli altri lo pensino, pubblicando contenuti di valore. Più pubblichi, più studi, più diventi esperto, più la gente ti seguirà.

    Chiaro che se ogni due giorni cambi lavoro perchè non sai cosa vuoi fare da grande, sicuramente potrebbe essere un problema, altrimenti no 😉

  25. antonio

    Ciao Frank,
    ho 21 anni e sto intraprendendo la carriera del venditore (porta a porta), vendo softwere a ristoranti e la vendita porta a porta mi spaventa un pò.
    Perché come hai detto in un commento “vendere senza neanche avere la barba non é semplice”, ho paura che il cliente mi possa dare le classiche risposte come: “non mi interessa”, “ho sempre fatto bene senza, continuerò a fare così”ecc ecc, ho paura che la mia autostima cali sempre più, fino a quando un giorno mi alzerò e non sarò più convito del mestiere che ho voluto intraprendere.
    Dato che tu, da quello che ho letto hai intrapreso una carriera più o meno come la mia spero che tu mi possa dare dei consigli (oltre a quelli che hai scritto nel blog).

    Grazie

  26. Harp

    Il lavoro del venditore porta a porta è un un’attività difficile. Io apprezzo seriamente chi fa questa attività, specialmente il venditore folletto che si alza al mattino senza sapere se venderà, se guadagnerà, e che futuro avrà. Anche il più bravo dei venditori a delle incertezze. Chi cresce non è il venditore, è l’azienda per cui lavora. Il cliente si ricorderà solo esclusivamente del marchio che ha comprato. Il venditore porta a porta dovrebbe essere la persona più pagata di questa terra. Perché il lavoro che svolge crea stress, ansia e incertezza. Per tutti coloro che hanno talento in questa attività, per fortuna, esistono alternative molto valide. Ci sono aziende che cercano talenti del porta a porta per offrire soluzioni migliori. Grazie alla loro esperienza, finalmente possono lavorare con sistemi che non richiedono il porta a porta. Metodo che nel 2014 viene apprezzato poco. Immaginativi di andare dal cliente che vi aspetta perché vi ha chiamato e perché vuol comprare. Non ci sarà più bisogno di insistere e non ci sarà neanche bisogno di vendere ha chi non interessa. Come possibile tutto questo?
    A tutti coloro che sono interessati, propongo di fare una visita questo seguente link: http://www.xxxxxxxx.eu
    A volte cambiare metodo di lavoro migliora la qualità economica e soprattutto la qualità di vita..

  27. Frank Merenda

    Ciao Harp, grazie per il tuo commento che condivido. Purtroppo non accettiamo link spam su questo forum e il tuo è stato editato in automatico.

  28. Frank Merenda

    Antonio ciao, la tua paura è fondata.

    Se hai paura che il cliente possa dirti “non mi interessa” fai bene perchè accadrà se sei molto bravo almeno 9 volte su 10. Quindi se vuoi fare il venditore su questa cosa devi “metterti l’animo in pace” 😉

  29. Francesco Veronesi

    Buongiorno Signor Merenda, seguo i suoi articoli perchè ho fatto un colloquio con la Ditta
    Eismann che vende prodotti surgelati porta a porta. Non ho esperienza in questo campo, ho
    fatto il barista per tanti anni, ma visto la difficoltà di reperire una occupazione mi sono convinto
    a fare questa tipologia di lavoro. Le chiedo dei consigli per cominciare questa esperienza
    lavorativa. Distinti saluti.
    Francesco Veronesi.

  30. Nicolas

    Ciao Frank, per me i tuoi post sono sempre interessanti difatti li leggo 2,3 volte perché le informazioni voglio che mi entrino in testa. Tu prima hai citato la vendita porta porta luce e gas…io lavoro da poco in questo settore e giustamente come hai detto tu i consulenti si basano sull’imprevedibilita’ della trattativa e l’ignoranza della gente…sulla prima non ti do proprio ragione solo perché il mercato essendo saturo, la gente appena vede uno in giacca e cravatta col cartellino che ti suona alla porta sa già che è un commerciale…sulla seconda ti do ragione ma perché i nuovi account che iniziano questo lavoro ascoltano i senior o il team menager che gli dice di far così…. la cosa sinceramente a me non va perché se la vendita è trasparente il cliente è fidelizzato e serve anche come banco di prova per contratti futuri, e inculare la gente non ha alcun senso…io cerco sempre di aggiornare la mia tecnica ma il cliente pensa sempre che gli rifili una truffa…chiedevo come posso approcciare un cliente in modo che possa trovarsi in confidenza con me?
    Grazie in anticipo Frank

  31. Frank Merenda

    Ciao Nicolas,

    il problema è che il porta a porta andrà sempre di più scomparendo o comunque sarà sempre più difficile farlo perchè in Italia abbiamo un grandissimo problema di sicurezza.

    Non è possibile distinguere per un anziano ad esempio un onesto venditore da un truffatore che vuole farti sottoscrivere un contratto capestro o peggio introdursi in casa per derubare o peggio. Sempre più persone quindi istruiscono i genitori a non aprire a nessuno per nessun motivo. La cronaca dei giornali contribuisce ad amplificare questo fenomeno.

    Proprio pochi giorni fa è morto un signore anziano per questo motivo: http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2015/03/21/news/muore-d-infarto-dopo-la-lite-sul-pianerottolo-1.11088003

    In tutto il mondo civilizzato ci sono cartelli “No solicitors allowed” (tradotto: divieto di porta a porta a scopo promozionale in questo palazzo), le pubblicità cartacee modello volantini e volantoni finiscono nelle cassette apposite fuori dai condomini e il numero di connessi con linea telefonica fissa da poter contattare è dimezzato e sta crollando (vi basta ricordare com’era spesso il vecchio elenco del telefono di 20 anni fa e confrontarlo con le pagine bianche moderne).

    Porta a porta e telefonate a freddo verranno stoppate definitivamente, prima o poi. O dal trend che è irreversibile o da un disegno di legge tipo “legge sulla privacy” che stroncò le agenzie che vendevano banche dati fino a un decennio fa.

    Il mondo va CONTRO le pratiche di marketing e vendita “push” per abbracciare solo le pratiche “pull” (sono io che cerco te se ho bisogno e non tu che mi rompi il cazzo, detto in termini banali).

    Prima lo accettate, prima comincerete a guadagnare tanto e in maniera realmente appagante ed etica.

    Quindi il porta a porta andrebbe preceduto da comunicazioni a risposta diretta come ad esempio una campagna a base di salesletter. Presentarsi a freddo e suonare campanelli finirà per essere sempre più ostacolato, proibito o comunque difficile.

  32. marco

    Si ma in questo modo i venditori non servono più.
    Ci sarà un’azienda e dei clienti.

    Il fatto che “mi debba cercare” sono capace anch’io a vendere,il venditore no ha un negozio.

    Prova invece ad andarli a cercare diventa più difficile.

  33. Frank Merenda

    Marco “andare a cercare” i clienti non è più difficile. E’ solo stupido.

    Esistono delle metodiche che io uso nelle mie aziende con un discreto successo evidentemente che annullano la necessità di fare da carne da cannone rompendo i coglioni al prossimo con il porta a porta o telefonate a freddo. Se non l’hai ancora fatto ti consiglio di leggere il mio libro : http://frankmerenda.com/vai/libro

  34. Nicola

    Caro Frank,
    Innanzitutto complimenti per tutto ciò che hai messo in piedi, e per il tempo che dedichi tutt’ora ai tuoi blog rispondendo personalmente a gente che, come me, decide di romperti le scatole nonostante i tuoi articoli siano già estremamente chiari.
    Il mio dubbio è il seguente: è possibile mettere in pratica i tuoi metodi in maniera autonoma anche per un venditore che non ha una sua attività propria, bensì è un (para-)subordinato di una grossa azienda con più di 3000 agenti in Italia? Ovviamente l’azienda si guarda bene dall’investire seriamente sul marketing e sulla ricerca di potenziali clienti, perché tanto ci sono già gli agenti che si sbattono ogni giorno privatamente per questo… In questo caso quindi sarei io, per conto mio, a dover prendere l’iniziativa e crear da zero delle sales letters e volantini (però sarei costretto a usare il nome e il marchio dell’azienda), investendo anche del denaro in tal senso, senza contare che non avendo una zona di lavoro assegnatami rischierei di far arrabbiare gli altri colleghi che lavorano sul mio stesso territorio, inondandolo di miei volantini… Secondo te è una via praticabile anche in condizioni come le mie?
    Ti ringrazio in anticipo!

  35. Enrico

    Ciao Frank,
    a breve comincierò un nuovo lavoro in qualità di sviluppatore di rete commerciale in una nota azienda che vende surgelati door to door. Il ruolo consiste nel selezionare, formare ed affiancare sul campo i nuovi venditori e cercare di sviluppare il loro fatturato. A tal proposito visto che il sistema di lead consiste nel suonare campanello, lasciare catalogo, ripassare dopo x tempo a prendere l’eventuale ordine (naturalmente sparando nel mucchio perché in questo settore il cliente tgt non esiste (almeno così vogliono farmi credere)) credi che il sistema VV (comprensivo di blog, sales ecc. possa essere efficace anche in questo mercato? Vorrei portare in azienda un sistema rivoluzionario!
    Grazie Mille!

  36. Fabio

    Ciao Frank,come qualcun altro,arrivo anche io dalla vendita “seria”(ero agente di commercio e l’ho fatto per marchi molto noti nel campo dolciario alimentare)..ora,purtroppo,mi son ritrovato nel porta a porta,mischiato con ragazzini invasati che si credono dei gran venditori…il prodotto che vendo io non è la classica “fregatura”(dicasi energia e roba simile),tant’è pare impossibile anche solo riuscire a farsi aprire una porta ed iniziare una trattativa,questo sicuramente grazie ai tanti truffatori che suonano ai campanelli…ognuno ha il suo stile,ovvio,ma nelle mie corde non c’è il mendicare,il piangere miseria,il pregare il possibile cliente,tanto meno lo scrivere un qualcosa che poi viene rifiuatato al momento della consegna o un paio di ore dopo tramite telefonata…eppure io torno a casa demotivato,questi(i ragazzini)si sentono dei padreterni…non è che nel 2015,per le ovvie ragioni di sfiducia e sicurezza,il porta a porta risulti anacronistico?O forse sono sbagliato ed anacronistico io?Non penso esista la parola magica che ti fa aprire una porta o evitare di fartela sbattere in faccia senza nemmeno dire “buongiorno”…

  37. Maurizio De Lutiis

    Carissimo Frank Merenda oggi ai risvegliato in me il venditore intelligente e efficace che ero! È Pultroppo mi ero fossilizzato su un solo articolo il folletto! Psicologicamente mi anno distrutto oggi leggendo ho capito tanti errori e sono convinto che riprenderò alla grande!!! Attualmente sono messo malissimo, ma la mia sfida riparte da qui!!!! Ogni giorno sarai importante come la mia preghiera al mattino!!! Grazie di esistere!!!

  38. Frank Merenda Post author

    Ciao Maurizio, dacci dentro

  39. Frank Merenda Post author

    Ciao Enrico, vi occupate di tentata vendita che si discosta dalla vendita professionale per alcuni aspetti.

    Una cosa che potresti fare sicuramente prima di approcciarti al corso Venditore Vincente è partire dall’imparare a scrivere delle salesletter da “affiancare” ai tuoi cataloghi per vendere molto di più.

    Trovi tutte le informazioni qui http://www.copyvendita.com

  40. Frank Merenda Post author

    Nicola scusami ma fai una domanda che ha poco senso, probabilmente perchè non vuoi darti da solo la risposta.

    Te la faccio io la domanda allora: “Ma ha senso spaccarsi il culo in un’azienda così sfigata?”

    Perchè non raccogli un attimo gli attributi e provi la strada della vendita professionale in un’azienda dove non sei carnaccia da cannone?

    Ciao.

  41. pietro

    Ho sempre lavorato x una decina di aziende diverse,,,,tutte nel ramo medicale,e infatti
    cosi facendo non resto mai fregato come chi si lega come un salame ad una sola azienda!!!!!!!!!!!

  42. Enrico

    Grazie Frank…sei il top!!

  43. Alessandro rosa

    Salve signor. Frank, la scrivo per farle prima di tutto i miei complimenti per il suo articolo e poi per dirle che il venditore porta a porta di energia non tutti fanno le truffe spacciandosi per una grande società come Enel; perché devono esserw riconosciuti da un cartellino.
    Io ad esempio Frank sono un ragazzo di 20 anni e ho fatto il venditore di porta a porta dall età di 18 anni ed ora visto che ho lavorato sempre per bene e i miei clienti quando me ne dovevo andare dalla loro casa non mi volevano far andare.
    Ed ora all’età di 20 anni sono in società con un altro ragazzo per conto di Enel e abbiamo sia call center che agenti porta a porta però sono stati educati secondo i miei piani.
    Dai ora nn la voglio disturbare più di tanto spero che un giorno ci potremmo vedere e parlarne insieme.
    Un saluto da Pescara.
    Alessandro Rosa

  44. Fabio

    Ciao Frank
    ti seguo da poco tempo purtroppo, ma trovo sempre i tuoi articoli molto interessanti e coinvolgenti… Avrei una domanda da porti.
    Sono un libero professionista ed ho un’idea di “business” da proporre ad alcuni esercenti del settore estetica, ho iniziato a proporla un paio di giorni fa tramite telefonate a freddo, di cui ho sempre dubitato, per l’invadenza e visto come reagisco io e la maggior parte della gente quando ricevono tel commerciali… Ma non avendo un’idea migliore ho optato per quella strada , su 10 chiamate 3 erano interessate, le altre un po’ perché impegnate o altro hanno declinato “l’invito”.

    Da lì mi sono poi ricordato di un tuo articolo dove scrivevi che le telefonate sono ormai obsolete è sempre meno incisive… A questo punto mi piacerebbe avere un tuo consiglio su come proseguire, se con telefonate, se presentarmi di persona ( ma porta a porta sembra ancora più invadente ), oppure via email ( ma in questo modo mi perderei la reazione del potenziale “interessato”)… Tu da esperto quale sei cosa ne pensi???
    Spero sia chiaro e spero di avere una tua risposta…
    Grazie per io tuoi consigli!!!!

  45. Frank Merenda Post author

    Ciao Fabio, penso che dovresti fare questo tipo di lavoro con il marketing a risposta diretta. Ti serve creare un “report” che pre-venda il tuo progetto agli estetisti che poi si riveleranno potenzialmente interessati.

    Può essere in formato scritto (lettera di vendita) o “recitato” a video ma la struttura è sempre la stessa e il modo di costruirli identici.

    Trovi tutte le istruzioni su come costruire un report che vende per te qui –> http://www.copyvendita.com

  46. Frank Merenda Post author

    Alessandro certamente non tutti i venditori porta a porta sono dei truffatori. Anzi, i truffatori sono la minoranza ma cose come i cartellini Enel vengono falsificati ogni giorno e gli anziani ne pagano le conseguenze.Sempre più i venditori porta a porta e telefonici
    finiscono regolarmente sulla cronaca locale per aver causato liti, problematiche ma purtroppo anche tragedie più gravi –> http://bit.ly/1LJHQd0

    E sarà sempre più dura farsi ricevere a freddo, con il passare del tempo.

  47. Claudio

    Io ho scoperto che con il porta a porta non si vende, ma si trovano appuntamenti per una futura vendita, grazie anche allo script (modificato, per essere meno pomposo) presente nel libro.
    Questo funziona benissimo con le aziende, nel B2B, ma nel B2C è difficile anche solo parlare con il proprietario.
    Ho visto 6 blog del mio settore, molto probabilmente tuoi corsisti, anche dal modo in cui scrivono, e non sono blog di successo, scrivono con costanza, ma hanno realmente pochi commenti e richieste.
    In più sembrano uno il clone dell’altro, articoli simili, anche se impaginati diversamente.
    Vedere quei blog mi ha fatto passare la voglia di aprire il mio, perchè poi articoli, informazioni e promozioni sono quelle, uguali in tutta italia!

    La mia domanda è, come riuscire ad entrare in casa B2C, senza spendere 500€ in sales letter?
    Come si potrebbe modificare ancora di più lo script per farlo funzionare?

    (Perchè i venditori di telefonia/energia sono sempre additati male poi, ho conosciuto un agente di profumi che li vendeva anacquati, un agente di prefabbricati in legno che faceva le creste sugli ordini. Invece quelli che vendono energia e telefonia vanno in tv. Discriminazione.)

  48. Frank Merenda Post author

    Veramente hai le idee un po’ confuse. Siete tutti convinti che sia più facile fare il lavoro di altri.

    I tuoi colleghi del B2B dicono “Facile fare B2C, suoni il campanello e ti risponde la signora Maria, a me la segretaria mi filtra e non riesco nemmeno a parlare con chi decide”.

    Secondariamente, i blog del tuo settore sono evidentemente:

    – scritti male

    – vuoti

    – curati male

    Dire “non apro il mio blog” perchè gli altri non lo fanno bene è una idiozia. Bella stima nelle tue capacità che hai. Gli altri fanno male una cosa quindi non riesci a farla nemmeno tu. Parti bene.

    Ciò detto, senza volerti convincere perchè non ne vale la pena, comunque il blog è uno strumento che va curato e porta risultati nel medio periodo. Non dalla sera alla mattina.

    Solo che tutti i pigri del cazzo cosa fanno? Scrivono 4-5 articoli con le solite minchiate che direbbero in trattativa (perchè non hanno capito a cosa serve un blog), vedono che “non li contatta nessuno” dicendo “Oh, non vedo l’ora di farmi rifare la bolletta da lei! Ha scritto ben 4 articoli nel suo blog, lei deve essere un genio!!!” e mollano.

    Ma lasciando perdere, non serve spendere 500€ con le salesletter.

    Lavorando in zona puoi fare benissimo lavoro di semina, cioè le salesletter se non hai soldi te le imbuchi da solo e spendi solo il costo della busta e del foglio stampato.

    500 buste bianche costano 8-9€ altrettanto o poco più 500 fogli.

    Se ti dai da fare con 20-30€ inondi la tua zona di salesletter, sostituendo i costi postali con il tuo lavoro manuale.

    Solo che dopo hai un altro problema: tu le salesletter non le sai scrivere. Perchè non sei un copy.

    Quindi fatica a fare il blog non ne vuoi fare.

    Tempo investito a imparare a fare il copy non se ne parla.

    Soldi per farti fare le salesletter da uno copywriter non se ne parla.

    Tu non vuoi imparare realmente a vendere. Tu cerchi scorciatoie a costo zero tralaltro.

    Non ti rimane che continuare a suonare campanelli e prendere dei vaffanculo, come Diego con la domotica :))

    https://www.youtube.com/watch?v=DpmMDroha5g

  49. Claudio

    Nessuno ha mai detto che non sono disposto ad investire tempo nell’imparare il copy.

    Non sono disposto a spendere soldi che al momento non ho.
    Io il corso lo farei, ma non posso permettermelo.

    Non volere e non potere sono cose diverse.

    Ho investito in un sito, hai ragione meno di 300 €. La pubblicità del sito però parlavano di almeno 250€ a settimana se si vuole essere primi su google.
    La mia domanda era logica, se io volevo essere il primo e spendevo 250€, chi poi ne spendeva 300? 500? Non mi hanno voluto rispondere.

    Le sales letter ho visto di persona buttarle nella spazzatura, prima ancora di essere lette. Già dalla busta. Se è bianca perchè è bianca, se ha il mio timbro o la scritta a mano come mittente perchè è pubblicità.

    Tu mi sei simpatico, ma accusi spesso chi è in difficoltà e che non PUO’ permettersi di investire al momento di non VOLERLO fare.

    Sono cose diverse. Ci sono agenzie che sono indebitate, altre che scoppiano ed altre come me che cercano di stare a galla anche se economicamente sono al verde.

    Oramai so a memoria il tuo libro. Ho creato un prodotto che gli altri nel mio settore non hanno.
    Ho preso spunto dallo script di tele-marketing e l’ho adattato, sperimentato e fatto mio in più occasioni. Quello che posso fare che non le risorse che ho lo faccio. Non cerco scuse.

    Mi sono impegnato. Al massimo delle mie possibilità. Più di così non riesco a fare.

    Non cerco scorciatoie ma un aiuto da chi c’è riuscito.

  50. Frank Merenda Post author

    Claudio tu non cerchi aiuto, perchè non ascolti. Sai tutto tu. Sai che le salesletter “la gente le butta”, il blog non lo vuoi fare ecc…ecc…

    Sono tutte cose che ti costerebbero zero. Non ti ho detto di venire al mio corso che per una persona in difficoltà è impegnativo per carità.

    Ma tu non vuoi fare NIENTE di quello che ti dico.

    Se non hai nemmeno qualche centinaio di euro da investire nella tua attività il consiglio è di smetterla e trovarti un lavoro da dipendente perchè vuol dire che economicamente sei in grave rischio e se domani ti si rompe la caldaia in casa stai senza riscaldamento tutto l’inverno perchè non puoi chiamare l’idraulico.

    Ma la realtà è che tu non ascolti dall’inizio. Tu non vuoi capire.

    Tu sei convinto che ci sia una formula magica per entrare in casa delle persone.

    Va bene, getto la maschera. La insegno solo al corso ma per te farò un’eccezione e te la regalo.

    Segui bene queste istruzioni:

    – Arriva davanti alla casa desiderata e individua la porta o il campanello che vuoi suonare

    – Batti tre volte la mano aperta sul cuore.

    – Poi mettiti la mano in testa e urla 7 volte “Io mi farò ricevere e venderò!”

    -Poi suona subito il campanello e credici forte forte forte.

    Vedrai che andrai alla grande.

  51. Claudio

    sono realmente nella situazione che se mi si rompe la caldaia o la macchina resto a piedi.

    L’ho fatto in passato l’operaio… Mai più.

    l’unico consiglio utile che mi hai dato realmente è di studiare il copy e fare sales letters.

    Il blog l’hai detto anche tu che non funziona sul breve periodo.

    Dici anche che chi fa seriamente copy in italia si contano su una mano e li conosci personalmente.
    Ti chiedo solo questo, un blog o un sito per iniziare a fare copy, al momento gratis, non chiedo lettere già pronte, chiedo un sito serio.

    Ne ho trovati di siti che fanno copy, ma non si discostano dalle lettere generiche che si trovano su google.

    Quando ho aperto la mia attività andava alla grande, poi mia moglie mi ha tradito e io sono andato in depressione sputtanado i soldi che avevo.

    Ho rimesso la testa a posto, ma non riesco più a vendere come prima.

    Però proverò a battere 3 volte la mano sul petto!

    Comunque non cercavo la formula magica. Come lo script del libro funzionava per il b2b, chiedevo se avevi qualche script, da adattare e modificare per il b2c…

    Ma prendi ogni mia richiesta come una mancanza di impegno.
    Che in realtà di richiesta alla base ce ne stata una sola… che è quella dello script. Ora l’ho cambiata. Chiedo solo un sito che spieghi le basi del copy in modo serio che e possa applicarlo.

  52. Massi

    Buona sera Frank , sono un venditore porta a porta di aspirapolveri da poco meno di un anno e nonostante la cosiddetta ” crisi ” ho avuto un inizio di discreto successo che nelle ultime settimane e andato svanendo facendomi credere che tutto il mio operato precedentemente positivo sia stato frutto di buona sorte ; eventi occasionali ; fortuna ; entusiasmo iniziale quant ‘ altro. .Dal momento che io credo in quello che faccio e vorrei avere padronanza del mestiere quali consigli potresti darmi in un momento così delicato per me ? Sono molto colpito dalle tue capacità da Venditore V. Ho appreso informazioni preziose da un tuo video e ora ascoltami bene perche ci tengo ..ti ringrazio per il tempo che spendi ad aiutare persone che manco conosci me compreso ovviamente SI INTENDE !! CORDIALI SALUTI .

  53. Mattia

    Ciao Frank, puoi darmi delle informazioni sui corsi che si terranno quest’anno?

  54. Savino garofano

    Ciao, sono entrato da poco nell’azienda Folletto a fare il porta a porta. Cosa ne pensi di questa realtà?

  55. Staff Tecniche Di Vendita Vincenti

    Ciao Mattia. Di che cosa ti occupi?

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